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14 Ottobre 2012 0 Commenti Lorenzo Pietra
13-10-2012: data Berlinese per il tour europeo di Richie Sambora che dopo le prime date opache sotto l’aspetto vocale, si riprende completamente con uno show di grande livello e che soprattutto, conferma in sede live l’ottima qualità delle canzoni di “Aftermath of the Lowdown”. La maggior parte della scaletta è incentrata infatti su quest’ultimo lavoro, intarmezzate da alcune canzoni del repertorio dei Bon Jovi, da alcune riuscitissime cover e naturalmente dai primi lavori solisti. I segnali positivi sono senza dubbio la grinta e la voce di Richie, che sembrano ritornate a buoni livelli (anche se lontani da quanto siamo stati abituati) e, come dicevo nell’introduzione, l’interpretazione delle songs dell’ultimo album (ingiustamente criticato) che risultano potenti e coinvolgenti già a partire dalla bellissima e settantiana Burn That Candle Down, dove Richie si scatena con la chitarra, dal singolo Every Road Leads Home To You che guadagna tantissimo in grinta nel live o da Nowadays, meno moderna dell’album e molto più “Sambora”, grazie al suono delle chitarre. Stranger In This Town risente un po’ del calo di voce di Richie ma è sempre uno spettacolo sentirla. La lenta Weathering The Storm coinvolge il pubblico nel ritornello, mentre l’alternativa Sugar Daddy e Learning How To Fly With a Broken Wing sono energia pura per gruppo e pubblico. L’intro Hungry Heart cala Richie nella parte del “Boss” Springsteen e come d’incanto ecco le note di I’ll Be There For You… la canzone si protrae per quasi 10 minuti in quanto il pubblico continua senza sosta i cori finali con Richie che apprezza e segue con la chitarra. Tocca ora alla prima intera cover Shooting Star,riuscitissima e adatta alla voce sempre più calda di Sambora. Ancora poesia con il lento You Can Only Get So High fino ad arrivare ad un versione di Fallen From Graceland ritmata, quasi funky, dove c’è spazio per la presentazione del gruppo e per la prova vocale superba del secondo chitarrista (scusate ma non ho capito il nome!). Who Says You Can’t Go Home intermezzata da Wild Night riporta in estasi il pubblico che canta a squarciagola per poi arrivare alla prima pausa… Primo Encore con l’intro storico Midnight Rider con attaccata una Wanted Dead Or Alive da brividi, cantanta in modo diverso da Jon Bon Jovi anche nelle strofe ma pienamente convincente. Il medley di cover dei Beatles Golden Slumbers/Carry That Weight/The End intermezzato dall’assolo di Richie ci porta al secondo encore con la bellissima These Days, sempre dal repertorio dei Bon Jovi. Bello l’assolo fatto col pianoforte! Sembra tutto finito, ma Richie torna ancora con The Answer, direttamente dal primo album. La song è chiaramente improvvisata e Sambora sbaglia per due volte gli accordi finali allargando le braccia per scusarsi creando una situazione divertente! Si chiude divinamente con Livin’ On A Prayer in versione acustica, dove i brividi si sono fatti sentire lungo tutta la schiena…
IN CONCLUSIONE
Vorrei che tutti quelli che fin’ora hanno criticato Richie Sambora fossero stati lì con me. Più di due ore di concerto coinvolgente, potente e a tratti divertente con un artista che ha il Rock nel sangue.
1: Burn That Candle Down
2: Every Road Leads Home To You
3: Nowadays
4: Stranger In This Town
5: Taking A Chance On The Wind
6: Weathering The Storm
7: Sugar Daddy
8: Learning How To Fly With A Broken Wing
9: Hungry Heart /I’ll Be There For You (Springsteen / Bon Jovi)
10: Hard Times Come Easy
11: Shooting Star (Bad Company Cover)
12: You Can Only Get So High
13: Fallen From Graceland
14: Who Says You Can’t Go Home / Wild Night
encore 1:
15: Midnight Rider / Wanted dead or Alive (Allmann Brothers / Bon Jovi)
16: Golden Slumbers/Carry That Weight/The End (Beatles Cover)
Encore 2:
17: These Days
Encore 3:
18: The Answer
19: Livin’ On A Prayer(Acoustic)
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