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19 Settembre 2012 Comment Iacopo Mezzano
genere: Hard Rock
anno: 2012
etichetta: Escape Music
Tracklist:
1. We Collide *
2. Bullet in the Back *
3. American Dream
4. Save Tomorrow
5. Liquid Sun *
6. I'd Do Anything
7. Last Sunrise *
8. Torn Apart *
9. Blinded
10. Dominoes *
11. You're the One *
12. End of Days
* migliori canzoni
Formazione:
Paul Bonrud: Guitars, Bass
Rick Forsgren: Vocals
Paul Higgins: Drums
Contatti:
Fondati nel 2004 dalla mente del polistrumentista Paul Bonrud, i Bonrud ritornano sul mercato trascorsi 8 anni dal buon esordio omonimo e con un nuovo cantante, Rick Forsgren. Il nuovo album, intitolato Save Tomorrow, sarà pubblicato dalla Escape Music il 21 settembre 2012.
Il disco si divide purtroppo tra aspetti positivi ed altri ben più negativi. Quel che piace è soprattutto la chitarra di Paul Bonrud, dotata di buoni suoni e di tanto stile hard rock che viene fuori da riffing ispirati, compatti e divertenti, oltre che da assoli di grande tecnica e melodia. Di buona qualità il songwriting e la produzione (quest’ultima comunque già non eccellente), apprezzabile la batteria di Paul Higgins e a tratti addirittura notevole il lavoro vocale di Rick Forsgren, cantante dotato di una bella ugola e che, se messo a suo agio, risulta capace di mostrare indubbie qualità. Dico ‘se messo a suo agio’ perchè, e andiamo ai difetti, talvolta gli viene forse chiesto un po’ troppo, al punto che alcuni suoi acuti stentano e risultano troppo estesi per la sua timbrica, giungendo ad essere persino fastidiosi all’ascolto perchè troppo alti in tonalità (si veda a riguardo la title track). Inoltre il livello generale della canzoni inserite nella tracklist appare si buono ma anche estreamamente limitato a un livello medio da cui nessun brano riesce a disancorarsi. Insomma, manca completamente una hit che sappia attirare pienamente l’attenzione dell’ascoltatore, aspetto questo su cui la band ha assolutamente ancora molto da lavorare.
I buoni episodi comunque non mancano. Tra questi le due tracce di apertura We Collide e Bullet in the Back, la prima canzone bella tirata e forte anche di piacevolissimi assoli, la seconda invece molto più ritmata e valorizzata da un cantato qui davvero ottimo. Bene il sound bluesy di Liquid Sun, apprezzabili soprattutto Last Sunrise e Torn Apart, con quest’ultima dotata davvero di un bellissimo refrain molto melodico e di grande impatto che la rende forse la traccia meglio riuscita del lotto. Chiude ancora bene la seconda parte di disco (sicuramente migliore della prima metà) con la bella coralità e le aggraziate melodie di Dominoes e You’re the One, brani dalle buone potenzialità ma che ancora faticano a rimanere a lungo impressi nella mente. Peccato.
IN CONCLUSIONE
In Save Tomorrow si intravedono importanti capacità tecniche e buone idee, che però ancora stentano ad emergere con continuità ed interezza. Il livello generale è di qualità ma mancano completamente le hit capaci di calamitare la dovuta attenzione dell’ascoltatore sulle melodie. Ho visto comunque un miglioramento rispetto all’esordio e volgio quindi confidare su un’ulteriore progressione futura del progetto Bonrud. Alla prossima!
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