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Recensione

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Prayer – Danger In The Dark – Recensione

16 Luglio 2012 1 Commento Iacopo Mezzano

genere: Hard Rock
anno: 2012
etichetta: Escape Music

Tracklist:

01. Danger In The Dark *
02. Nobody Loves You *
03. KP *
04. Get What I Came For
05. Another Fool *
06. Never Let Your Dreams Die
07. Heart Wants You To Rock *
08. Livin´ Ain´t Livin´ *
09. I ´m Back
10. It´s Not The End *

* migliori canzoni

Formazione:

Jukka Ihme - lead and rhythm guitar
Mika Pohjola - bass and keyboards
Matti Torro - drums
Tapani Tikkanen - lead and background vocals, rhythm guitar, percussion
Valtteri Tikkanen - rhythm guitar and keyboards

 

Ci sono voluti ben 7 anni per rivedere sulle scene la band finlandese Prayer, autrice lo ricorderete nel 2005 di un buon esordio a titolo Wrong Address, ora replicato da questo secondogenito Danger in the Dark, in uscita il 20 luglio 2012 per la Escape Music.

Tapani Tikkanen, cantante/chitarrista e mente del progetto (dei cui brani è l’unico compositore), da qui nuovamente sfogo con gusto e qualità al suo amore per l’hard rock più melodico e fatto di canzoni dalle melodie assolutamente catchy, profonde, abbondanti e dense di groove. Il songwriting, davvero maiuscolo in più di un’occasione, mostra buona originalità e importanti rimandi al sound e allo stile di artisti quali i primi Bon Jovi, gli Europe e qua e là persino il rock dei Thin Lizzy e degli UFO. Questo si nota in particolare nelle curatissime parti di chitarra solista dell’ottimo Jukka Ihme, sempre in primo piano e forti della possibilità di volare spesso libere all’interno della struttura dei brani attraverso grandi riff e grandi assoli. Molto convincente è anche il lavoro del basso di Mika Pohjola, fondamentale nel creare il giusto spessore e groove dei pezzi assieme alla piacevole e calda tastiera di Valtteri Tikkanen. Negli standard la batteria di Matti Torro, e sicuramente importante la prestazione vocale del leader Tikkanen, dotato di una bella timbrica e di un’ottima presenza che bene sopperiscono alla sua di certo non notevole estensione e varietà.

Il meglio di questo album è forse racchiuso nel trio iniziale composto dalla title track Danger In The Dark, carica di groove e tastiere e perfetta sintesi dello stile che avrà questa produzione, seguita poi da Nobody Loves You, dal super refrain e dalla magistrale chitarra solista, e KP, metà pezzo aggressivo e ritmato, metà calmo e riflessivo, e destinato a fare le fortune della band soprattutto in sede live. Bella anche Another Fool, come il tributo ai Thin Lizzy e agli UFO in Heart Wants You To Rock. Si prosegue ancora molto bene con Livin´  Ain´t  Livin´, dal sound molto ottantiano, prima di arrivare alla conclusiva It´s Not The End, che ancora sfoggia nelle chitarre belle influenze derivanti dai lavori di Phil Lynott e soci.

IN CONCLUSIONE

Non sottovalutate questa uscita. Danger In The Dark è un disco che riesce ampiamente a divertire l’ascoltatore, immergendolo in ottime acque fatte di melodie calde, avvolgenti e dense di rimandi ai grandi del passato. Le maggiori (e forse uniche) pecche sono date dalla produzione non sempre ottimale e dalla poca varietà di fondo tra i vari componimenti, che tendono un po’ ad assomigliarsi tra loro. Per il resto potete stare tranquilli: i Prayer sono tornati per regalarvi nient’altro che buona musica!

© 2012 – 2018, Iacopo Mezzano. All rights reserved.

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