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Recensione

75/100

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Jakob Samuel – Pastpresent – Recensione

22 Giugno 2012 2 Commenti Iacopo Mezzano

genere: Rock / Pop
anno: 2012
etichetta: Sony Music

Tracklist:

01. Stars And Grace *
02. Even If *
03. Carry On
04. When I Close My Eyes
05. I Am What I Am *
06. Together *
07. Sing Me Another Song *
08. Voices From Somewhere
09. Somewhere *
10. Vagabond Shoes
11. Unforgettable *
12. Nature Of The Game *

* migliori canzoni

Formazione:

Jakob Samuel - voce, strumenti

 

Per Jakob Samuel, storico cantante dei The Poodles, è giunto il tempo di staccarsi momentaneamente dal capezzale della sua band per dedicarsi al suo primo disco solista, uscito a inizio giugno (6 giugno) con il titolo Pastpresent per la Sony Music svedese.

Stilisticamente anni luce distante da quanto mostrato fino ad oggi nella formazione svedese, Samuel si dedica qui a un album assolutamente intimo, personale e autobiografico, dove la regola sono i suoni soffusi, le parti acustiche e l’attenzione agli arrangiamenti e alle atmosfere, e non più quindi le schitarrate o i passaggi di pura adrenalina. Pastpresent è un disco perfetto da ascoltare la sera, in totale relax di fronte al camino sorseggiando qualche calda bevanda, lasciandovi così trasportare dalle sensazioni e dalla bella voce di questo ottimo cantante. Certamente non è invece un lavoro pensato per darvi una scossa di energia, e mai sarà suonato davanti a folle urlanti e in esplosiva follia. Infine, si nota chiaramente come sia un disco con dedica, scritto e composto come regalo alla famiglia e al figlioletto. Preso così, Pastpresent meriterebbe il 10 in pagella, per come è dolce e diretto nei suoi sentimenti. Musicalmente però il rischio di finire annoiati dopo qualche ascolto esiste, in fin dei conti siamo davanti a una raccolta di ballate, dotate sì di un bel songwriting e di forti e dense emozioni, ma pur sempre 12 lenti slow tempo.

Ad ogni modo, la palma di miglior brano della tracklist è vinta singolo Stars and Grace, toccante con la sua semplicità e dolcezza, assolutamente emozionante sul bel refrain. Convincono le melodie di Even If, ma meglio ancora riesce a fare la parte centrale del disco, con il bel trio I Am What I Am, forte di un testo davvero sincero e prezioso, Together, divertente motivetto denso di allegria, e la commovente ballata Sing Me Another Song. Nella seconda metà sono in grado di colpire il centro del bersaglio anche Somewhere, con un bel duo voce maschile-femminile, e le conclusive Unforgettable e Nature Of The Game, la prima forte di una chitarra di sottofondo leggera, echeggiante e davvero ispirata, e la seconda un’altra ballata dalle grandi emozioni e dal bel ritornello.

IN CONCLUSIONE

Pastpresent è un disco che meriterebbe un bel 9 per le emozioni che sa suscitare, un 8 pieno per il suo songwriting e un 7 abbondante per la sua varietà. Fate voi il conto ma insomma, se dovessi valutarlo soggettivamente sarei portato verso un giudizio più alto di quello che ho dato. Quel che lo penalizza è forse la sua stessa ragione d’essere, ovvero il fatto di essere molto personale, dolce e per farla breve composto da 12 ballate semiacustiche o acustiche che, seppur ben eseguite, rischiano davvero di annoiare i più dopo alcuni ascolti. Il mio consiglio è di acquistarlo a scatola chiusa solo se amate i brani e le atmosfere rilassate e intime, da camietto per intenderci, e di lasciarlo invece perdere se siete a caccia di chitarre e di puro spirito rock. Detto ciò a me, l’avrete capito, è piaciuto.

© 2012 – 2016, Iacopo Mezzano. All rights reserved.

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