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Recensione

76/100

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Mad Max – Another Night of Passion – Recensione

18 Marzo 2012 2 Commenti Iacopo Mezzano

genere: Melodic Hard Rock
anno: 2012
etichetta: SPV / Steamhammer

Tracklist:

1. Rocklahoma *
2. 40 Rock *
3. Metal Edge
4. You Decide
5. Welcome To Rock Bottom *
6. Fallen From Grace
7. Black Swan *
8. Back And Alive
9. The Chant *
10. Fever Of Love *
11. True Blue

* migliori canzoni

Formazione:

Roland Bergmann - basso, cori
Axel Kruse - batteria
Michael Voss - voce e chitarra
Jürgen Breforth - chitarre

 

Partiamo dall’inizio. 1987, esce nei negozi l’album Night of Passion, sicuramente il miglior prodotto discografico dell’allora giovane band Mad Max, fondata nel 1982 a Münster, Germania.
23 marzo 2012, se stessimo parlando di un film d’azione diremmo: il giorno del giudizio. In questa data i Mad Max pubblicherano infatti via SPV il disco Another Night of Passion, la loro nuova attesissima notte di passione racchiusa in un lavoro che fin dalla sua copertina esalta per i toni fortemente autocelebrativi, ma poi soprattutto per il ritorno al gran completo proprio di quella storica formazione dell’87, composta da Roland Bergmann (basso, cori), Axel Kruse (batteria), Michael Voss (voce e chitarra) e Jürgen Breforth (chitarre), che tanto aveva saputo emozionare e sorprendere.

Molto spesso quando le premesse di un disco sono tante poi i contenuti tendono a scontentare, ma fortunatamente non è questo il caso. Another Night of Passion riesce infatti a scrollarsi di dosso quello stile simil moderno (e un po’ troppo scontato) che era diventato tipico delle ultime uscite dei tedeschi, presentando invece un buon esempio di melodic hard rock di classe, ben suonato e in linea con quanto offerto in passato. La produzione risulta essere molto buona, i brani ben congeniati e figli di quel sound US oriented anni ’80 che davvero non può che regalare pure emozioni all’ascoltatore. Un riffing maschio, intenso ed egregiamente gestito dalla mano di Jürgen Breforth è ben sostenuto dal lavoro dei suoi colleghi Roland Bergmann e Axel Kruse, mentre discorso a parte è da farsi per Michael Voss, che con la sua timbrica inconfondibile disegna linee vocali sempre lontane dall’essere banali o scontate e che riescono sempre a dare quel qualcosa in più ai brani proposti.

Un lotto di canzoni che è ben variegato e non disdegna mai precisione esecutiva e buona ispirazione. I migliori passaggi sono racchiusi nelle due tracce d’apertura Rocklahoma, pura sferzata di energico hard rock, e 40 Rock, traccia dal ritmo sostenuto e dalla buona musicalità-coralità sul ritornello. Molto bene ancora Welcome To Rock Bottom, pezzo fortemente ritmato nelle strofe e delizioso sul refrain, Black Swan, carico di un riffing davvero rapido e a suo modo particolare, The Chant, qua e là influenzata dallo stile della musica araba, e infine Fever Of Love, canzone quest’ultima che contiene forse la migliore prova vocale recente di Voss.

IN CONCLUSIONE

Another Night of Passion riporta in auge il nome Mad Max grazie a un netto ritorno alle sonorità che avevano decretato il successo di questa formazione. Certo, non siamo ancora al livello dei primi dischi della band, ma il passo verso un qualcosa di davvero positivo è stato fatto e il divario da album solo discreti come l’ultimo Welcome America e i suoi più diretti predecessori inizia ad essere piuttosto consistente.
Diciamocelo sinceramente: la scelta di Voss di tenere in vita il progetto Mad Max, magari a discapito di un’altra sua creatura nota come i Casanova (che un po’ tutti penso vorremmo risentire..), se porta a musica come questa, beh, allora inizia ad avere un senso. Quindi, diciamolo, finalmente bentornati Mad Max!

© 2012 – 2018, Iacopo Mezzano. All rights reserved.

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