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21 Febbraio 2012 10 Commenti Lorenzo Pietra
genere: AOR
anno: 2012
etichetta: Frontiers Records
Tracklist:
01. High Times *
02. Can't Be Right *
03. Future Past *
04. When You Love Someone *
05. Here I Am
06. Beautiful Mystery
07. Break Me Down *
08. End Game
09. Gypsy Road *
10. Can't Miss 2012 *
11. Fight For Your Life *
* migliori songs
Formazione:
Michael Thompson: guitars, keyboards
Larry King: vocals
Khari Parker: drums
Alan Berliant: bass
Michael Thompson Band, uno di quei nomi difficili da dimenticare per gli appassionati dell’Adulted Oriented Rock o più comunemente AOR. La loro gemma How Long, datata 1988, è stato uno dei dischi mai dimenticati dagli appassionati che fino al 2007, anno di ristampa della Frontiers, è stato relegato troppo in secondo piano. Proprio la label nostrana da alle stampe questo nuovo Future Past, con la Thompson Band orfana dello storico cantante Moon Chaloun, degnamente sostituito dal giovane Larry King (da sentire i suoi lavori solisti con i Soleil Moon) e con un Michael Thompson alle sei corde in grande spolvero.
Il disco è una collezione di emozioni a partire dall’opener High Times e dalla successiva Can’t Be Right, due gemme di AoR enfatizzate da un intreccio di chitarre e keys con melodie che si stampano subito in testa. Non perde smalto la title track Future Past, che lascia l’ascoltatore incantanto dalla progressione della song, la parte iniziale lenta e il refrain duettato tra batteria e guitars. When You Love Someone è la prima ballad;un dolce fraseggio come intro e l’esplosione del ritornello melodico riescono a coinvolgere in pieno. Here I Am e Beautiful Mystery seguono strade più radio-friendly senza mai perdere qualità, grazie anche alla loro energia mischiata alla grande prova vocale di Larry King. Break Me Down e End Road tornano sui sentieri più classici, AoR di prima qualità e melodie infinite. Si continua con la ballad semi-acustica Gypsy Road, con le sue keys coinvolgenti e le sei corde di Michael Thompson a farla da padrone. Can’t Miss è la rivisitazione del loro classico incluso nel lavoro del 1988 che non perde un colpo anche in questa versione, mentre la conclusiva Fight For Your Love è semplicemente il riassunto del disco; grandi melodie, guitar che parlano e keys soffuse che accompagnano la chiusura.
IN CONCLUSIONE
Un grande lavoro. Larry King alla voce è stata indubbiamente un’ottima scelta e l’album non può che averne giovato. Non sarà la pietra miliare How Long, ma siamo di fronte ad un lavoro superbo, con un Michael Thompson in grande forma e carismatico.
© 2012 – 2018, Lorenzo Pietra. All rights reserved.
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