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13 Febbraio 2012 Comment Iacopo Mezzano
genere: Melodic Rock
anno: 2012
etichetta: AOR Heaven
Tracklist:
01. It’s A Beautiful Life
02. I Know Who I Love
03. Come Back To Me
04. Love Struck Dumb
05. Go Another Mile
06. Dance The Lonely Spotlight
07. Might As Well Be Me
08. Brand New Beautiful Day
09. Dream Big, Pray Hard
10. Everything I Do
Formazione:
Mark Spiro - Cantautore
Il nome di Mark Spiro è ormai da diversi anni sinonimo di uno dei migliori cantautori statunitensi. Non si contano più infatti i suoi riconoscimenti, le sue composizioni di successo e ora anche i suoi album solisti, arrivati a quota otto con quest’ultimo It’s A Beautiful Life, pubblicato a fine gennaio 2012 da AOR Heaven.
Un disco che però trasmette davvero poco all’ascoltatore e si lascia anzi sentire con estrema fatica. Prima di tutto a causa di suoni davvero di serie C, con una batteria (ehm, drum machine) monotona, finta e stonata al punto di dar davvero troppo fastidio all’orecchio. Non per essere cattivi, ma la sensazione continua è quella di sentire una di quelle canzoni pop autoprodotte da un qualche artista emergente con pochissimo budget alle spalle. In più, una bassa ispirazione in fase di songwriting rende di difficile valutazione la prestazione vocale di Spiro, che ad ogni modo sembra poter almeno lei rincuorare in parte gli animi non mostrandosi eccessivamente in calo.
I brani sono tutti troppo uguali tra loro, scarsi a livello melodico e sempre poco ispirati, senza nessun picco qualitativo o sobbalzo emotivo. Forse la sola opener e title track riesce in qualche modo a suscitare un lieve interesse sul prodotto, ma il lotto di canzoni si rivelerà poi di una piattezza disarmante, tale da farvi sfuggire ben più che uno sbadiglio..
IN CONCLUSIONE
It’s A Beautiful Life è un vero e proprio passo falso, forse il primo della carriera di Spiro. Se infatti Mighty Blue Ocean (2005) si era fatto quantomeno notare per gusto melodico e spirito intimistico, questo suo seguito non riesce ad avere neppure un brano da ricordare o apprezzare a pieno, mostrando un musicista davvero scarico mentalmente e apparentemente stanco. Sono onesto, non vedo come questo disco possa piacere. Spero che Mark capisca presto che non si può ormai più vivere di rendita in un mercato fertile come quello odierno e che è ora giunto il tempo di rimboccarsi le maniche e di voltare pagina. Gia dal prossimo album.
© 2012 – 2018, Iacopo Mezzano. All rights reserved.
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