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23 Dicembre 2011 0 Commenti Andrea Vizzari
A pochi mesi dall’uscita nei negozi del loro ottimo debutto “Back To Life”, noi di MelodicRock.it abbiamo fatto una piacevole chiaccherata col chitarrista dei Soul Seller, Dave Zublena che gentilmente ha risposto a tutte le nostre domande sul passato, presente e futuro di una delle band più promettenti dell’intero panorama melodico italiano e internazionale.
MR.IT: Innanzitutto, ciao Dave e grazie della tua disponibilità per quest’intervista. E’ veramente un piacere averti qui su MelodicRock.it!!
DAVE ZUBLENA: Ciao Andrea, un saluto a te e a tutti i lettori di melodicrock.it ! E’ un enorme piacere per me e la band essere presenti su questo sito. Il vostro impegno per promuovere questo genere è davvero notevole e ve ne siamo molti grati, sia in veste di fan che di musicisti.
MR.IT: Il debutto dei Soul Seller, “Back To Life”, è appena uscito nei negozi, ma facciamo un passo indietro per tutti i nostri lettori che non conoscono la vostra band: come e quando nascono i Soul Seller?
DAVE ZUBLENA: I Soul Seller nascono nell’estate del 1999. Mio fratello Mike suonava già da diverso tempo il basso ed io avevo appena imbracciato la chitarra da autodidatta, ma la passione e la voglia incontenibile di scrivere canzoni ci ha spinti a tentare subito il grande passo. Reclutati un cantante ed un batterista ci siamo messi subito all’opera per scrivere ed incidere il nostro album di debutto. L’abbiamo registrato a Torino nei Rainbow Studio, lo abbiamo autoprodotto e lo abbiamo stampato in 500 copie. All’epoca il nostro stile era completamente diverso da quello che proponiamo oggi. Eravamo influenzati più dal rock’n roll sleazy che dal melodic rock. Erano gli anni in cui sono usciti gruppi come Backyard Babies, Hellacopters, Hardcore Superstars e per noi sono stati una grossa influenza. Non che fossimo proprio una sleazy band, però suonavamo un hard rock classico con un’attitudine punk. Comunque quel disco non ottenne i risultati sperati e la band di fatto si sciolse dopo un anno. Trovata una nuova line-up ricominciammo nel 2001 con un EP di 7 pezzi chiamato “Slice Of The Bomb” dove le influenze principali erano band come Aerosmith, Guns n Roses, Kiss e Bon Jovi. Ma anche quel caso la strada fu minata da continui cambi di line-up e scarsi successi. Eravamo talmente disperati che nel 2006 decisi io stesso di imparare a suonare la batteria, non riuscendo a trovare un drummer fisso. Rimasi dietro alle li per circa un anno ed anche li registrammo un altra demo. La prima vera svolta arriva nel 2008 quando entra nella band Steve. Finalmente avevamo un batterista stabile, preparato e soprattutto che credeva nel progetto tanto quanto me e Mike, e ti assicuro che è la cosa più importante. Da quel giorno in poi è stata una vera e propria corsa, è successo tutto così in fretta e 3 anni sono letteralmente volati via. Dopo aver registrato alcune demo con il nostro amico Dave dei Wheels Of Fire, abbiamo trovato in Michael il cantante ideale per noi e con lui abbiamo registrato la demo che è poi finita nella mani di Alessandro Del Vecchio. Il resto ormai è cronaca recente. Gli ultimi innesti in ordine di tempo nella line-up sono stati Cris alla lead guItar, entrato nella band giusto in tempo per curare tutte le parti soliste e “Alexandros” alle tastiere, il quale purtroppo non ha potuto partecipare alla realizzazione del disco ma si è già integrato alla grande in questa formazione e ne è diventato parte imprescindibile de nostro impianto sonoro.
MR.IT: Puoi dirci qualcosa sul processo di songwriting che hai adottato con “Back To Life” visto che sei il compositore principale di tutte le tracce?
DAVE ZUBLENA: Certamente. Innanzitutto ci terrei a precisare una cosa molto importante. Nonostante io abbia scritto una buona parte del materiale di Back To Life, il contributo degli altri membri della band è stato fondamentale. Steve per esempio ha composto uno dei pezzi di punta del disco, la ballad Hell Of Tears, mentre Mike ha composto da solo l’ossatura principale di 2 o 3 pezzi, sui quali io sono intervenuto solo in un secondo momento. Michael e Cris sono entrati a far parte della band solo quando la fase di songwriting era già conclusa, ma il loro apporto è stato comunque importantissimo, per non dire essenziale. E’ stata la voce di Michael infatti a catturare l’attenzione di Alessandro e gli assoli di Cris, entrato nella band a registrazioni quasi concluse, hanno aumentato notevolmente la qualità degli arrangiamenti e la resa delle canzoni. Detto ciò, una canzone dei Soul Seller può nascere in molti modi. Per quel che mi riguarda posso partire da un titolo, un testo, una melodia o un riff. Non ho una regola, seguo solo l’istinto. In ogni caso è poi LA BAND che determina la vera direzione di una canzone. Sono fermamente convinto che la fase di arrangiamento sia addirittura più importante del songwriting stesso. Per esempio Old Hero’s Prayer era nata per un mio ipotetico progetto parallelo ai Soul Seller e nei miei intenti avrebbe dovuto suonare come un brano alla rock Bruce Springsteen. Poi è passata nelle mani della band e l’hanno trasformata e sicuramente migliorata notevolmente. Tutti insieme abbiamo plasmato il Soul Seller sound.
MR.IT: Parlando del sound di questo straordinario debutto, possiamo certo dire che è un omaggio verso tutte le grandi band dell’hard rock e del rock melodico che vi hanno influenzato di più: dai Bon Jovi ai Gotthard, dagli Europe ai Whitesnake con quel pizzico di personalità che vi ha evitato di risultare dei semplici cloni. Inoltre ho gradito particolarmente la scelta di inserire diverse canzoni dal sound più “spinto” e roccioso come “Keep On Moving” o “Back To Life”. Vuoi dirci qualcosa di più sulle canzoni presenti sull’album?
DAVE ZUBLENA: Grazie per il complimento. Le band che hai citato rappresentano al 100% le nostre influenze, perché sono tutte band con una vena melodica decisamente accentuata, ma che non disdegnano nemmeno di spingere sull’acceleratore dell’hard rock. Le canzoni sul disco vivono ognuna di luce propria e non ci siamo mai in posti il problema di come dovesse suonare il disco nel suo insieme. Quella è stata una gatta da pelare per il caro Alessandro (ahahah). Abbiamo lavorato ad ogni brano cercando di svilupparne i tratti distintivi, anche a discapito di una certa omogeneità del risultato finale. Per esempio un brano come “Rock Still Stands” necessitava di arrangiamenti e di una produzione più “moderna” ed “heavy” rispetto al resto del disco, mentre “Old Hero’s Prayer” aveva bisogno di un vibe e di dinamiche più tipicamente Rock. Il nostro stile compositivo è estremamente eterogeneo. Ti posso parlare di Beautiful Heretic’s Dream e della nostra voglia di suonare epici ed heavy, che si contrappone per esempio alla semplicità disarmante di All I Can Promise. In tal senso la scelta di utilizzare Back To Life come title track è decisamente evocativa del nostro credo. Oltre che per il significato “lirico”, quello è il brano che musicalmente ci rappresenta al meglio a causa della sua anima camaleontica !
MR.IT: Tu Dave sei un chitarrista, per cui questa domanda è quasi d’obbligo: chi è o chi sono i chitarristi che ti hanno influenzato maggiormente?
DAVE ZUBLENA: Sono tutti quei chitarristi che hanno sviluppato uno stile personale e che hanno messo la tecnica completamente al servizio della canzone. Ti posso citare Richie Sambora, Slash, John Norum, Michael Schenker. Lo stesso Eddie Van Halen, il quale è considerato uno dei due o tre più grandi chitarristi di tutti i tempi, ha sempre messo il suo talento solo ed esclusivamente al servizio della canzone. Per esempio la sua più grande hit è Jump, dove di chitarra ce ne veramente poca ed al punto giusto.
MR.IT: Quali sono le tue principali fonti di ispirazione quando devi scrivere una canzone?
DAVE ZUBLENA: Lo stato d’animo è la fonte che guida la mia ispirazione. La composizione può avvenire in molteplici modi. Può essere un titolo, un testo completo, un riff di chitarra, una melodia o addirittura un tempo di batteria. Ma in ogni caso è poi lo stato d’animo di quel momento che giuda la direzione della canzone. Se sono allegro, se sono triste, se ho qualche pensiero che occupa da molti giorni la mia mente. Non riesco a scrivere a comando o secondo uno schema prestabilito. Concepire una canzone a tavolino mi è praticamente impossibile. Credo di poter parlare anche per i miei compagni di band da questo punto di vista. E’ anche per questo motivo che la musica dei Soul Seller sarà sempre in costante evoluzione. Se ci chiedessero di comporre un disco che suonasse esattamente come Back To Life per noi sarebbe pressoché impossibile. Back to Life ha un vibe decisamente positivo e vincente nei confronti della vita, perché la gioa di attraversare una sorta di rinascita dopo molti anni di delusioni ha sicuramente influenzato le liriche, ma non se potrò dire lo stesso del prossimo disco.
MR.IT: Nel disco sono presenti diversi ospiti come Danilo Bar, Oliver Hartmann, Claudio Beneventi e Davide “Dave Rox” Barbieri. Come li hai conosciuti e come siete riusciti ad avere il loro contributo sul vostro album di debutto? Vuoi spendere qualche parola per questi grandi musicisti?
DAVE ZUBLENA: E’ stato un onore per noi poter contare su questi ragazzi. Ognuno di loro si è avvicinato al progetto Soul Seller in maniera differente. Per esempio Danilo Bar è un grande amico di Steve, con il quale ha condiviso il palco diverse volte. La stima reciproca tra loro due è stato il seme di questa fantastica unione. Tra l’altro Danilo oltre ad essere un chitarrista incredibile è anche una persona davvero piacevole ed un ragazzo molto umile. Per quanto riguarda Dave Rox , posso dire che il suo contributo a questo progetto è stato importantissimo e per un breve periodo Dave è stato praticamente il cantante dei Soul Seller, salvo poi dover abbandonare il progetto per potersi dedicare interamente ai Wheels Of Fire, che nel frattempo avevano trovato un contratto discografico. Ci è dispiaciuto molto non poter avere Dave con noi in quel momento, ma con il sennò di poi , abbiamo trovato entrambi la strada giusta, noi con Michael e lui con i Wheels Of fire, quindi è stato meglio così. Oliver Hartmann è stato un jolly pescato da Alessandro. E’ inutile nasconderlo, al giorno d’oggi avere un “guest” internazionale è diventato una vera moda per le band emergenti di questo genere e anche noi ad un certo punto abbiamo sentito l’esigenza di dare un valore aggiunto al disco, la classica ciliegina sulla torta. Il nome di Oliver è venuto appunto fuori da Alessandro e devo dire che l’idea ci è sembrata sin da subito vincente. In primo luogo perché il nome di Oliver non è “inflazionato” sul mercato. Quando e se collabora a progetti non suoi lo fa con poche band e di livello elevatissimo, come Helloween ed Edguy per esempio. In secondo luogo perché la sua versatilità vocale ed il suo trascendere da diversi generi musicali (dal power metal al melodic rock) ben si sposava al nostro progetto. Keep On Moving è un pezzo che ci sta dando delle soddisfazioni incredibili. E’ stata inserita nella compilation allegata alla celebre rivista CLASSIC ROCK present AOR nel numero di Dicembre ed è stata nominata CANZONE DELL’ANNO da una stazione radio Francese. Siamo molto contenti ed eccitati.
MR.IT: Ovviamente non posso tralasciare il grande Alessandro Del Vecchio, che oltre a contribuire ai cori ha prodotto e arrangiato l’intero “Back To Life”, tra l’altro con risultati splendidi. Com’è stato per una band giovane come voi, lavorare con un professionista come Alessandro Del Vecchio?
DAVE ZUBLENA: Innanzitutto devo precisare che Alessandro è una persona fantastica ed assolutamente alla mano. Si è dimostrato prima di tutto un amico ed ha lavorato al progetto Soul Seller con la stessa nostra passione, quasi fosse lui stesso un membro della band. Abbiamo lavorato in armonia e con passione. Lui ha cercato di capire cosa volevamo ottenere dalla nostra musica ed ha cercato di capire come suonano davvero i Soul Seller senza snaturare necessariamente il nostro sound. E poi ha fatto magicamente quadrare tutto il caos che c’era dentro le nostre teste, ahahahahahahah. Per noi è stato un enorme piacere lavorare con un professionista di questo livello, oltre ad essere ovviamente un’esperienza che ci ha fatto crescere come musicisti e compositori. Inutile dirti che il disco suona divinamente ed i cori sono qualcosa di favoloso. L’intro di Wings of Freedom è li a dimostrare quale grande cantante/arrangiatore sia Alessandro.
MR.IT: Ho notato dai tuoi ringraziamenti sul booklet che citi in particolare 4 quarantenni dalla carriera prestigiosissima che rispondono al nome di Jon, Richie, David e Tico. Visto che sono la mia band preferita e che questi quarantenni sono una delle rock band più famose del mondo, che cosa mi rispondi se appunto ti dico “Bon Jovi”??
DAVE ZUBLENA: Ahahhaahah… vedo che hai letto bene il booklet. Beh, purtroppo per loro sono dei cinquantenni e non più dei quarantenni ormai.. e se mi dici Bon Jovi io ti rispondo amore, vita, fede, anima e rock n roll. Questo è tutto quello che rappresenta per me questa band.
Loro sono la ragione per la quale ho preso in mano una chitarra, sono la colonna sonora della mia vita, mi hanno dato e continuano a darmi moltissimo. Purtroppo non tutti i rocker riconoscono il valore reale di questa band, ma posso solo dire che chi è stato ad Udine lo scorso Luglio ha probabilmente assistito ad uno dei concerti rock più belli della storia qui in Italia. Inutile spendere ulteriori parole per loro. Le loro canzoni sono li a parlare per tutti noi. Immensi.
(Posso confermare le parole di Dave sul concerto di Udine essendo presente in prima fila e avendo assistito quella sera ad un concerto unico nella storia pluri ventennale della band)
MR.IT: Nei ringraziamenti troviamo anche il nome di Steve Lee…che vuoto pensi abbia lasciato nella musica la perdita di un grande cantante e soprattutto di una grande persona come Steve?
DAVE ZUBLENA: Oh, Steve Lee è ancora una ferita aperta che brucia tantissimo nel cuore di tutti noi rockers. Sai cosa? A differenza di altre morti “celebri”, con Steve abbiamo avuto tutti l’impressione di perdere un amico. Era il suo approccio alla vita, alla musica ed il suo rapporto speciale con i fan che lo faceva apparire così. Uno di noi. Sono felice essere riuscito a stringergli la mano durante l’ultima data dei Gotthard in Italia. Non lo dimenticherò mai. Credo di essere stato uno dei primi fan dei Gotthard in Italia, li seguo dall’epoca di G e sono letteralmente cresciuto con la loro musica. Mi mancherà molto.
MR.IT: Parliamo un po’ di musica: nonostante la tua giovane età come vedi la scena hard rock (o in generale) al giorno d’oggi? E’ proprio di pochi giorni fa la notizia del KO della EMI, che non è certo la casa discografica della porta accanto…
DAVE ZUBLENA: Purtroppo la situazione del mercato discografico ed in particolare della scena rock è disastrosa. Ma le grandi major devo solo incolpare loro stesse. Inutile tirare in ballo il download illegale o i prezzi dei Cd. E’ solo una questione di educazione musicale. Le grandi major negli anni 80 e 90 hanno trasformato la musica in un qualcosa da consumare troppo in fretta, come un panino di Mc Donald, le hanno tolto valore e significato sociale. La musica è pura arte, al pari della pittura, della scultura e della scrittura. Loro l’hanno fatta diventare intrattenimento e basta. La creatività ed il rispetto per l’artista che si respirava negli anni 70 fu letteralmente soppiantato da una serie infinita di generi, sottogeneri, etichette ed aggettivi entro le quali le band dovevano essere necessariamente catalogate per poter essere messe sul mercato. Molte band dovevano suonare esattamente uguale all’altra per poter vendere. Sound uguale, immagine uguale, stessi temi trattati e così via. La gente ha iniziato a vedere un circo anziché dell’arte ed ha perso il rispetto verso la musica vera. Vi sognereste mai di entrare in un negozio e rubare un quadro ? o di appendere alla parete un falso? No.. perché c’è una cultura ed un rispetto per l’arte. Con la musica succede esattamente l’opposto. E vi ripeto, la colpa è di chi ha gestito il mercato discografico per 30 anni senza alcun rispetto o passione per quello che faceva.
MR.IT: Credi che internet (vari siti, myspace, facebook e.t.c.) sia un’ottimo mezzo per un artista nel promuovere la sua musica?
DAVE ZUBLENA: Io credo di si, almeno al giorno d’oggi una piccola band può ottenere un minimo di visibilità anche senza avere necessariamente il classico colpo di fortuna che ormai capita a 1 band su 1000. Una volta se venivi scoperto da un talent scout potevi immediatamente diventare qualcuno ed avere migliaia di fans nel giro di poche settimane. Oppure se nessuno si accorgeva di te non c’era nessuna speranza di far crescere la band. Oggi anche senza il supporto di un manager o di una major si può sopravvivere, con un lavoro paziente e costante. Giorno dopo giorno anche noi cerchiamo di condividere la nostra musica con più persone possibili. I fans ce li stiamo cercando uno ad uno e se ci è possibile farlo è anche grazie alla tecnologia ed internet. Se ci pensi anche per le grandi band internet è stato un toccasana. I gruppi di melodic rock negli anni novanta avevano praticamente smesso di esistere e di registrare album. Oggi grazie alla sommossa popolare sul web molte bands sono tornate in attività ed hanno ricominciato addirittura a girare video clip come non accadeva da vent’anni. Oggi inoltre le bands hanno la possibilità di tenere un contatto diretto con i fans e hanno un senso maggiore della realtà.
MR.IT: Quali sono i 5 dischi che porteresti con te su di un’isola deserta?
DAVE ZUBLENA: Ahahahahaha. No dai questo non me lo puoi chiedere. Per un divoratore di dischi come me è una tortura chiedermi di sceglierne 5. Cmq dai, ci proverò:
Slippery When Wet – Bon Jovi,
Hysteria – Def Leppard,
Born To Run – Bruce Springsteen,
Reckless – Bryan Adams
2112 – Rush.
Però se ne nascondo uno sotto la maglietta mi porto anche Turn Back dei Toto.. ahahahahahahah. Tanto per essere chiari, se mi fai la stessa domanda domani, cambierò sicuramente idea. Eh eh eh.
MR.IT: Siete già on the road per promuovere il vostro nuovo disco, vuoi fare ai nostri lettori un riepilogo sulle prossime date dei Soul Seller?
DAVE ZUBLENA: Certo. Per ora sono solo delle date di “riscaldamento” ed aspettiamo i primi responsi delle vendite per capire se è possibile organizzare un vero e proprio tour.
Nel 2012 per ora ci sono due date. L’11 Febbraio al CALAMITY JANE di Borgo Vercelli e il 3 Marzo all’Infinity di LODI. Però vi consiglio di tenere d’occhio il nostro sito www.soulseller.it o il nostro profilo facebook, perché contiamo di aggiungerne almeno 3 la prossima settimana.
MR.IT: In questi ultimi anni, la scena rock melodica italiana ha fatto un’enorme salto qualitativo grazie a band/progetti come gli Shining Line, Lionville, Edge Of Forever, Hungryheart, Wheels Of Fire, Skill In Veins. Cosa ne pensi di questi artisti che finalmente hanno dato splendore al nome del nostro paese portandolo ai livelli di scene musicali ben più blasonate come quella scandinava e americana?
DAVE ZUBLENA: Oh, sono molto molto felice. L’Italia se lo merita. Siamo un grande popolo e nell’arte siamo sempre stati i numeri uno. Nella musica siamo rimasti un po’ indietro, anche se il rock è pieno di italo-americani che hanno fatto la storia. Pensa a Jon Bon Jovi, Steven Tyler, Ronnie James Dio o addirittura lo stesso Springsteen, la cui madre era italiana. C’è ovviamente ancora molto da fare, ma se queste band uniranno le forze e si supporteranno l’una con l’altra credo che si potranno ottenere ottimi risultati. Ho avuto il piacere di conoscere personalmente molti di questi ragazzi e sono tutte persone fantastiche. Credo che siamo solo all’inizio e in futuro se ne vedranno davvero delle belle. Abbiamo appena cominciato.
MR.IT: Tra l’altro, molte di queste band sono uscite su Avenue Of Allies, così come il vostro debutto “Back To Life”. Sei soddisfatto di questa scelta?
DAVE ZUBLENA: Soddisfattissimo. Considera che la Avenue Of Allies è un’etichetta ancora molto piccola e giovane, ma sta facendo un lavoro eccellente. Il disco ha avuto una cinquantina di recensioni in tutto il mondo solo per quanto riguarda il web e molte su carta stampata arriveranno. Nel numero di Dicembre di Classic Rock Magazine AOR, come vi ho già detto, saremo presenti con un nostro brano sulla compilation allegata e proprio l’altro giorno una radio rock francese ha nominato Keep On Moving come canzone dell’anno. Ho già fatto un’intervista “live” per la radio inglese AFRM. Insomma, la band ha avuto una buona visibilità. Gregor Klee è una persona molto preparata e piena di entusiasmo. E’ un piacere lavorare con lui e soprattutto i margini di crescita della label e delle sue bands sono enormi.
MR.IT: C’è qualche nuova band (italiana e non) che ti piace particolarmente?
DAVE ZUBLENA: Una band di cui mi sono innamorato di recente sono gli Avenged Sevenfold, anche se loro non possono essere considerati “nuovi”. Diciamo che sono solo un paio d’anni che il loro nome è uscito dalla scena underground, quindi per me sono assolutamente una novità. L’ultimo vero e proprio album di debutto ad avermi realmente impressionato è stato Lionville. Veramente un capolavoro. Per il resto diciamo che i mostri sacri continuano ad avere sempre una marcia in più e soprattutto personalità da vendere. Raramente, soprattutto nel melodic rock/AOR trovo nuove bands che mi diano le emozioni delle grandi… Lionville e Shining Line a parte ovviamente!!
MR.IT: Che dischi o artisti stai ascoltando in questo periodo?
DAVE ZUBLENA: Di tutto davvero. Passo da Springsteen ai Dream Theater, dall’ultimo dei Megadeth ai Daughtry. Ogni giorno cambio genere in base all’umore con cui mi sveglio. Per esempio ora sto ascoltando You Are Here degli UFO. Grandissimo disco, grandissima band che molti giovanotti dovrebbero riscoprire.
MR.IT: Quali sono i vostri piani futuri? Pensate già ad un possibile nuovo album?
DAVE ZUBLENA: Innanzitutto vogliamo completare al meglio la promozione di Back To Life, che secondo noi ha ancora molte carte da giocare. Al suo interno ci sono diverse canzoni che potrebbero uscire come secondo singolo e ottenere anche più riscontri di Wings Of Freedom. Ci stiamo pensando seriamente. Poi vogliamo suonare moltissimo dal vivo e divertirci un po’. Dopo un anno di duro lavoro è arrivato il momento di muovere le chiappe on stage. Al secondo disco stiamo pensando eccome. Non vogliamo lasciare passare troppo tempo tra un disco e l’altro, ma per ora è davvero troppo presto per fare una qualsiasi previsione. Back To Life scotta ancora…..
MR.IT: Ok Dave, siamo alla fine. Grazie mille per il tempo dedicatoci e tanta buona fortuna a te e agli altri membri dei Soul Seller. Se vuoi dire qualcosa o lasciare un messaggio ai nostri lettori, è il tuo momento…
DAVE ZUBLENA: Grazie mille Andrea e grazie a tutto lo staff di Melodic Rock.it. Grazie per lo spazio che ci state dedicando, è un vero onore per noi. Ai vostri lettori vorrei lanciare il messaggio di supportare le bands italiane e di dedicare i pochi euro che ormai si possono spendere per un CD a bands che ne hanno davvero bisogno e che devono crescere. Se la scena Italiana crescerà ne guadagneranno tutti. Avremo più dischi di qualità e molti più eventi dedicati per questo genere.
Voglio ringraziare pubblicamente tutti i nostri fans e tutti i ragazzi che hanno comprato il nostro disco. Se un giorno questa band dovesse ottenere dei risultati concreti sarà sicuramente merito vostro. Grazie di cuore a tutti. E venite a vederci dal vivo. On stage i Seller non si risparmiano e vi regaleranno uno show vero ad alto tasso di energia. Vi aspettiamo per ringraziarvi di persona e per bere una birra tutti insieme. Un abbraccio a tutti e grazie ancora.
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