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Recensione

80/100

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Sacred Heart – Propaganda – Recensione

19 Novembre 2011 Comment Iacopo Mezzano

genere: Melodic Rock
anno: 2011
etichetta: Audio-Republik Music

Tracklist:

1. Everybody Falls / Propaganda Part One *
2. Can't Breathe *
3. Nothing At All *
4. Paldies (Thank You) *
5. Never Let You Go
6. With Open Arms
7. Spit *
8. Goodbye *
9. We Stand (Hand In Hand)
10. You're The One *
11. Propaganda Part Two *
12. Propaganda Part One (edit)

* migliori canzoni

Formazione:

Paul Stead - voce & chitarra
Mark Stephenson - chitarra & voce
Darren Jhuboo - basso & voce
Dave Thurlby - batteria

 

Indipendenti, auto prodotti e auto finanziati. E’ questo il primo ingrediente di unicità dei Sacred Heart, un progetto inglese guidato dal frontman Paul Stead e che ha il pregio di regalarci ancora una volta musica di qualità mossa dalla sola passione e dal carnale amore per la musica. Molti prendano esempio…

E diciamolo subito, con questo Propaganda i Sacred Heart toccano il loro apice compositivo di sempre. L’album si rivela essere, ancor prima che ottimamente prodotto (specie a fronte del budget non certo stellare a disposizione), davvero entusiasmante e vario, pur essendo mosso da un filo conduttore unico che è quello dettato dai brani Propaganda Part One in apertura e Part Two in chiusura, tracce stupendamente ragionate, dall’ottima atmosfera e ben ispirate dai tragici fatti storici riguardanti i campi di concentramento, su tutti quello di Auschwitz che domina come monito la copertina del disco.

Ma le due Propaganda non sono le uniche tracce a stupire. Piacciono molto infatti le mid-tempo dense di feeling Can’t Breathe e Goodbye, le soffuse ballads Paldies (Thank You) e You’re The One, ma anche la divertente Nothing at All e la ben più sostenuta (ma pur sempre melodica) Spit, che si elevano comunque di poco sull’alto livello generale dei brani contenuti nel disco. Insomma, zero filler per un lavoro tutto da gustare..

IN CONCLUSIONE

Propaganda è un disco che è stato in grado prima di tutto di stupirmi qualitativamente con brani notevoli e sempre ben strutturati, perfetti nel rendere al massimo vive e tangibili le emozioni già presenti negli ottimi testi. Poi è un album che sa essere vario, alternando momenti riflessivi ad altri più vivaci, dividendosi tra un brano giocoso come Nothing At All a altri ben più impegnati come i due Propaganda. Ma soprattutto questo è un lavoro da prendere come esempio per tutti proprio partendo dalle sue basi , perché è la perfetta esemplificazione di come un prodotto musicale possa essere di rilievo senza l’ausilio di enormi budget o di una major chioccia sotto i glutei. Ed è in virtù di tutti questi aspetti che ho voluto essere generoso sul voto finale, abbondando con piacere quel mezzo punto capace di portare il disco a un comunque stra-meritato 8.

© 2011 – 2018, Iacopo Mezzano. All rights reserved.

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