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Recensione

95/100

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Mecca – Undeniable – Recensione

02 Novembre 2011 4 Commenti Iacopo Mezzano

genere: AOR / Westcoast
anno: 2011
etichetta: Frontiers Records

Tracklist:

01. Perfect World *
02. Closing Time
03. 10life *
04. Life's Too Short
05. I Know
06. Did It For Love *
07. From The Start
08. Deceptive Cadence
09. W2W
10. Undeniable
11. As I Walk Alone *

* migliori canzoni

Formazione:

Joe Vana - voce
Tommy Denander, Christian Wolff, Joey Vana, Mark Alano - chitarre
Rick Vitek, Pat Mastelotto - batteria
Wally Hustin, Tony Levin - basso
Brian Moritz, Tommy Denander, Eric Ragno - tastiere

 

Tornano dopo ben 9 anni dall’entusiasmante debutto i Mecca, band statunitense dedita al AOR di stampo westcoast, e lo fanno con questo Undeniable, disco che uscirà il 4 novembre 2011 nei mercati europei. 9 anni densi di difficoltà, 6 dei quali spesi proprio nella realizzazione di questo album, tra cambi di formazione, la morte di un amico comune (che poi era anche l’ingegnere studio per il disco) e tanti problemi per il frontman del progetto Joe Vana.

Insomma un vero e proprio calvario che ha necessitato di tempo per essere superato. E ora che finalmente abbiamo tra le mani questo atteso ritorno, come di consueto è tempo di giudizi..

LE CANZONI

Tastiere cristalline introducono il primo brano Perfect World, componimento che si avvale di suoni nitidi e arrangiamenti molto precisi, che contribuiscono all’ottima riuscita del pezzo, forte di una grande prestazione vocale dell’ottimo Joe Vana e di bei riff di chitarra di Denander. Il refrain corale è molto immediato ed entusiasma fin dal primo ascolto, ricordando alcuni passaggi dei Toto. Promosso!
Closing Time parte con un riff molto acceso per poi “normalizzarsi” sul tipico stile westcoast di questa realtà con l’ingresso vocale, sempre molto preciso, del singer Vana. Buono il lavoro di basso, ma sono ancora una volta le basi di tastiera e la coralità del ritornello a dare una marcia in più al brano, mentre è da segnalare un ottimo assolo di chitarra sul tratto centrale del pezzo.
100% westcoast è 10life, brano molto rilassato e caldo, che renderà immaginariamente estivo il vostro panorama di novembre. Pregevole si rivela l’atmosfera generale del componimento ma sopratutto il songwriting, per niente banale e raffinato in ogni sua parte. Belli anche i rallentamenti, con la chitarra a echeggiare nel panorama musicale che la canzone ricrea.
Il quarto brano Life’s Too Short si rivela essere davvero particolare. Il basso in primissimo piano, accompagnato dalle tastiere, introduce e fa da base alla strofa del pezzo, che è praticamente parlata, a metà tra un sussurro e una recitazione. Il refrain e il segmento di brano che lo anticipano sono invece nei canoni e cantati, seguendo la modalità dei componimenti precedenti.
Forte di tastiere molto anni’80, I Know è un altro brano dalle melodie sognanti e rilassate, con un grandissimo lavoro vocale di Joe Vana, che sale su su in alto sul ritornello, sempre squisitamente corale e dal finale avvalorato da un assolo di chitarra che anticipa l’attacco di ogni strofa.
E ancora più soffice e levigata è la seguente ballad Did It For Love, che ricorda per impostazione i Toto di I’ll Be Over You. A lunghi tratti soffusa, con arrangiamenti sopraffini e un cantato ancora una volta sugli scudi, scivola via nei suoi 6 minuti di durata avvolgendo l’ascoltatore in un turbine di liete emozioni e sensazioni, che riscaldano con grande classe i cuori. Altra indubbia hit di questo lavoro.
Dopo un intro densa di effetti, From The Start alimenta ancora una volta lo spirito westcoast di questo progetto, mostrando una grande prova tecnica (e ovviamente anche compositiva) che ha pochi eguali al giorno d’oggi. Sempre d’impatto e molto melodico il ritornello, che entra dirompente al termine di ogni strofa carico di lucente energia.
Altra ballata in stile Toto, Deceptive Cadence si basa tutta sul suono leggero di tastiere e sulla precisa vocalità di Vana. Accompagnata da precisi arrangiamenti orchestrali, si rivela per nulla banale e ha l’ottimo pregio di non annoiare nonostante la quasi totale mancanza di stacchi o accelerazioni, fatta eccezione in parte sulla seconda parte, dove chitarra e batteria si fanno più presenti e vengono accompagnate da cori, che si affievoliscono mano a mano sul finale.
E’ invece fin da subito energica e con riff carichi, W2W, un pezzo abbastanza lineare e semplice, una rapida sferzata di rock (è il brano più breve del lotto) che ha dalla sua uno straordinario (nel vero senso della parola) assolo di chitarra, rapido e tecnico.
Ci avviciniamo alla fine con la ballata Undeniable, resa particolare da arrangiamenti quasi pop sulle strofe, fatti di basi programmate, che anticipano un bel refrain, ben cantato da Vana, con grandi acuti che aggiungono punti di merito a un pezzo che altrimenti sarebbe potuto risultare un po’ scontato.
Chiude As I Walk Alone, bellissimo lento di commiato, silenzioso, leggero, dolce, fatto di solo piano e voce, carico di un’intensità davvero notevole, da metaforicamente incollare le orecchie alle cuffie o agli altoparlanti. Joe Vana chiude con quella che è forse la più brillante interpretazione dell’intero disco, con un cantato molto intimo e solitario che fa emergere tutta l’anima del frontman di questo progetto. Da lacrime..

IN CONCLUSIONE

Undeniable non è un disco facile, di quelli che convincono al primo ascolto. Per assaporarlo a pieno ho avuto bisogno di svariate e svariate ripetizioni, qualcuna più attenta alle melodie, un’altra più attenta all’insieme, altre senza pensieri e altre ancora con orecchio sul songwriting. Il risultato è che il voto è mano a mano cresciuto e l’impressione finale è quella di trovarci di fronte a un altro grandissimo disco di questo 2011, tanto che sono quasi certo che per qualcuno, specie per gli amanti del westcoast e della musica raffinata, questo possa diventare il prodotto dell’anno.

A livello compositivo, non c’è nulla da dire davvero, perché il songwriting è eccellente e assolutamente mai banale, le melodie sono sempre ricercate e capaci di prendere gli ascoltatori, i testi ispirati, le emozioni, oscillanti tra scosse di energia e momenti riflessivi da brividi sulla pelle, forti e genuine. Certamente le influenze sono quelle giuste, con grandi spunti in particolare verso i lavori di Toto e Mr.Mister. Ma è la prova dei singoli che è grandiosa, con Denander, Wolff, Alano in grande spolvero alle chitarre, Moritz, Ragno e ancora lo stesso Denander attivissimi e fondamentali alle tastiere, e tutti gli altri in palla ai rispettivi strumenti. E per ultimo Joe Vana, che si dimostra essere Cantante maturo e degno della C maiuscola, preciso e convincente sia sui lenti che sugli acuti dei pezzi più frizzanti.

Insomma, il consiglio è quello di non accantonare questo album al primo ascolto ma di dargli diverse e diverse chance. All’inizio può magari sembrare un po’ freddo e più orientato alla tecnica che al sentimento, non è così. Vedrete, riascoltandolo, che vi prenderà sempre di più, fino a che non lo amerete. Certamente promosso!

© 2011 – 2018, Iacopo Mezzano. All rights reserved.

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