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24 Gennaio 2011 8 Commenti Denis Abello
genere: Melodic Rock
anno: 2011
etichetta: Frontiers Music
Tracklist:
01. Rough & Tumble *
02. Shadows Of Love *
03. Evil *
04. If You Ever Get Lonely (con la partecipazione di Jennifer Paige) *
05. Skyward *
06. Sweet Rhode Island Red
07. Love's Goin' Out Of Style
08. Better Off Gone (con la partecipazione di Jennifer Paige) *
09. Further The Sky
10. Peace Of Mind
11. Mr. Wonderful (Bonus)
12. Hanging Tree (Bonus) *
* migliori canzoni
Formazione:
John Waite – voce
Kyle Cook – chitarra elettrica e acustica
Luis Maldonado - chitarra elettrica e acustica
Ospiti:
Tim Hogan, David Santos, Mike Webb, Fred Eltringham, Billy Wilkes, Shane Fontayne, Rodger Carter, Bobby Keys, Jennifer Paige
Quella di John Waite è sicuramente una delle voci più belle che abbiano mai attraversato il panorama della musica contemporanea. La sua carriera comincia come bassista e cantante dei The Babys, ma il primo grande successo arriverà per lui nel 1984 con la splendida Missing You del suo album solista No Brakes. Dopo questo ci sarà per lui la splendida parentesi chiamata Bad English in cui partecipò anche il chitarrista dei Journey Neal Schon e con i quali in tre anni darà alla luce due vere perle di hard rock melodico come l’omonimo Bad English (1989) ed il successivo Backslash (1991).
Nel ’92 il gruppo si scioglierà (ma molti fans sperano ancora prima o poi in un loto ritorno) e da qui in avanti John continuerà la sua carriera solista che si ferma nel 2006 con l’intimista album Downtown: Journey of a Heart.
Dopo l’incontro con il chitarrista e compositore Kyle Cook dei Matchbox 20 John Waite presenta il suo nuovo lavoro solista che come lui stesso dice sarà un nuovo inizio.
Scopriamo insieme se la classe del rocker Inglese avrà veramente trovato nuova linfa da cui attingere grazie al genio compositivo di Kyle…
LE CANZONI
Sicuramente qualcosa è cambiato nello stile di John Waite e ne è la prova proprio la prima Rough & Tumble. Canzone dal carattere duro in cui si mette subito in mostra la chitarra con un giro Rockettaro che fa da contorno al cantato leggermente sporco di John Waite. Spiazzante dalla prima all’ultima nota per chi si aspettava il vecchio intimo John degli ultimi album, ma pur sempre un gran bell’inizio!
Con Shadow of Love, tra l’altro già anticipata dal video, torniamo su terreni più consoni e già più volte battuti dal cantante Inglese. Niente di nuovo o clamoroso, ma grazie anche all’ottimo lavoro di chitarra il pezzo risulta comunque assolutamente riuscito!
Arriviamo così a Evil, forse il pezzo che maggiormente stacca con il passato di John, eppure talmente bello da catturare completamente l’attenzione dall’inizio alla fine. Quel Evil cattivo e smorzato tra i denti del rocker inglese durante il ritornello suona incisivo e trafigge in pieno le nostre orecchie.
Il giro di basso contribuisce a mantenere alta l’attenzione e la chitarra che entra dopo il rallentamento imposto circa a metà pezzo siglano definitivamente questo Evil come una delle canzoni più riuscite di questo lavoro e uno dei pezzi più originali.
Non ci trova del tutto pronti l’avvio della splendida ballata If You Ever Get Lonely, triste e nostalgica in ogni singolo secondo e con una prova vocale che dimostra quanto stupenda sia ancora la voce di John Waite, forse meno pulita che in passato, a tratti più vissuta, ma sempre una delle più belle che la musica ci abbia regalato!
Dopo la tristezza che accompagna If You Ever Get Only arriva la ventata di pace, tranquillità e forse rivincità di Skyward caratterizzato dal suo lato semi acustico, inutile sottolineare a questo punto l’ennesima splendida prova vocale.
Sweet Rhode Island Red, già interpretata da Tina Turner, ci porta su territori rock blues che a tratti caratterizzano un pò tutto l’album. Altro bel pezzo con un’ottima intersa tra voce e chitarra.
Blues dai tratti noir l’entrata di Love’s Goin’ Out Of Style. Cadenza ritmica ripetitiva imposta dal basso, chitarra e batteria che stregano fino al ritornello, il tutto come sempre condito dall’ottima voce che fa da collante tra i vari strumenti.
Chitarra e batteria danno l’attacco per la successiva e molto melodica Better Off Gone, forse il più bel ritornello che troverete in questo Rough & Tumble e tanto basta a renderlo un pezzo di gran peso.
Veniamo deliziati da un inizio di chitarra blues nella successiva Further the Sky che ci porta lentamente alla particolare Peace of Mind che comincia con un monologo di Waite sul bel giro di chitarra di Cook… niente da dire se non che tutto il pezzo è veramente particolare!
Chiudono il cerchio su questo album le due bonus track dal carattere nettamente blues, Mr. Wonderful e Hanging Tree, ed anche in questo caso il binomio chitarra (non di Cook in questo caso) / voce funziona in maniera eccelsa e garantisce un grande feeling soprattutto nel tratto lento e malinconico di Hanging Tree, da gustare appieno nella penombra della sera…
IN CONCLUSIONE
Un grande, grandissimo John Waite che a dispetto del passare degli anni reinventa se stesso e si ripropone sotto un aspetto più vissuto e graffiante rispetto al tratto pulito che lo caratterizzava nei Bad English o intimista dei suoi ultimi lavori solisti.
Eppure in questa sua nuova vesta risulta dannatamente convincente e questo suo Rough & Tumble ne è la prova! Alcuni pezzi (Evil, If You Ever Get Lonely, Skyward, Better Off Gone) sono veri capolavori, ma in realtà non esiste un momento di vera e propria discesa in questo disco e a voler bene vedere potremmo dire che anzi esistono momenti di vera e propria perfezione tra pezzi sempre di grande caratura.
Non il solito John Waite, anche se alcuni pezzi indubbiamente riprendono a piene mani dalla sua passata carriera (Shadow of Love), ma un John Waite comunque in grande forma ben supportato da ottimi stumentisti con in primo piano la splendida chitarra di Kyle Cook che già ha dimostrato da tempo le sue qualità con gli ottimi Matchbox 20.
In conclusione non posso che consigliare l’acquisto di questo disco anche se forse molti fans di vecchia data potrebbero storcere il naso ad un primo ascolto, ma al secondo sono sicuro che la voce di John Waite sarà nuovamente riuscita a conquistarli anche in questa sua ultima incarnazione.
© 2011 – 2018, Denis Abello. All rights reserved.
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