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Recensione

85/100

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Hardcore Superstar – Split Your Lip – recensione

21 Dicembre 2010 5 Commenti Denis Abello

genere: Hard Rock / Sleaze Rock
anno: 2010
etichetta: Nuclear Blast

Tracklist:

01. Sadistic Girls
02. Guestlist
03. Last Call For Alcohol *
04. Split Your Lip *
05. Moonshine *
06. Here Comes That Sick Bitch *
07. What Did I Do
08. Bully
09. Won't Go To Heaven *
10. Honeymoon *
11. Run To Your Mama *

* migliori canzoni

Formazione:

Jocke Berg: Voce
Martin Sandvick: Basso
Magnus "Adde" Andreasson: Batteria
Vic Zino: Chitarra

 

Dieci anni esatti sono passati dall’uscita dell’album Bad Sneakers and a Piña Colada (2000), album che grazie a canzoni come Someone Special diede notorietà agli allora semisconosciuti Hardcore Superstar. In realtà si trattava del secondo album per la band Svedese capitanata da Jocke Berg, ma fu il primo con cui il gruppo si fece conoscere a livello mondiale grazie al loro sleaze rock dai tratti molto punk.
Da allora di tempo ne è passato ed intanto il gruppo ha sfornato un nutrito numero di album e successi andando via via sempre più mutando il suo stile da sonorità simil punk ad un hard rock più ricercato, metamorfosi che possiamo dire iniziata con il loro omonimo album Hardcore Superstar del 2005.
Adesso con la presenza sempre più importante nella band del chitarrista dei Crazy Lixx Vic Zino sembra che la loro metamorfosi sia giunta quasi a completamento…

LE CANZONI

… ma il passato non è facile da cambiare e così Sadistic Girls porta nel suo dna ancora qualche segno di geni punkettari. Canzone di facile presa che ci introduce perfettamente nell’atmosfera Hardcore Superstar.
Guestlist alza il tiro con una bella introduzione, un testo scorretto e poco impegnato ed una chitarra incandescente a far da sottofondo a questo bel pezzo sparato a mille.
Il primo impatto con Last Call For Alcohol è sconcertante, hard rock a palla.  La chitarra di Vic Zito vibra sotto la voce graffiante di Jocke Berg, ma su tutto esalta il coro da stadio nella strofa presa dal titolo del pezzo… tanta voglia di sentire questo pezzo dal vivo!!! 😉
Meno “da stadio” ma comunque di grande carisma anche la titletrack Split your Lip che continua con un sound potente e diretto. Anche in questo caso siamo di fronte ad un pezzo dalla struttura molto semplice, come in generale nel resto dell’album, ma dalla sicura forza trascinate… degno di nota il solo di Vic Zito.
Continuamo a muoverci alla grande con la successiva Moonshine, sicuramente il pezzo che preferisco, alla cadenza della voce distorta iniziale si sostituisce ben presto un ritmo veloce come uno squalo che ci porta direttamente nelle fauci dell’intrigante ritornello. Impossibile rimanere fermi su un pezzo del genere… occhio quindi, da assumere solo in circostanze in cui ci si possa permettere un atteggiamento “poco decoroso“.
Dopo un pezzo esaltante come il precedente si adatta alla perfezione la lentezza e la rabbia repressa di Here Comes That Sick Bitch. Forse uno dei pezzi che più di tutti fa scoprire le nuove potenzialità espresse dagli Hardcore.
Inquietante l’urlo cavernoso al termine di What Did I Do, poco di nuovo rispetto al resto del disco. Bully ripropone un pezzo semplice, suonato bene e che ha facile presa… questo sembra essere ormai il marchio di questo piacevole disco targato Hardcore Superstar.
Won’t Go to Heaven non fa che confermare quanto appena detto, ma in più aggiunge un ritornello nettamente riuscito e gran bel giro di chitarra in sottofondo.
Di un livello superiore invece Honeymoon con il fantastico assolo di chitarra regalato da Vic Zito, uno dei pezzi sicuramente migliori di questa produzione.
Se seguite gli Hardcore da parecchio sicuramente vi troverete spiazzati già alle prime note di Run To Your Mama, la voce sempre eccellente e graffiante di Jocke si fa dolcemente accompagnare dal piano e crea un lento di grandissima intensità. Abbandonate i pregiudizi che potete avere e lasciatevi semplicemente trasportare e scoprirete una stupenda ballata hard rock di altri tempi in cui bastava una voce roca e spezzata ed un pianoforte per far allentare i cordoni delle emozioni.

IN CONCLUSIONE

Piacevole, sembra un controsenso pensando agli Hardcore Superstar ma è un album “rilassante” che si lascia ascoltare con gran gusto. Qua è la si fa ancora nettamente sentire la vena simil punk dei primi Hardcore Superstar, ma per il resto ci troviamo di fronte ad un ottimo album di Sleaze Rock dallo stile prettamente made in Los Angeles, forse addirittura uno dei migliori esempi attualmente in circolazione…
La voce di Jocke Berg ha una ruvidità che dona forte carattere ad ogni traccia e l’iniezione di chitarra data dall’arrivo di Vic Zino secondo il mio parere non ha fatto altro che migliorare ed affinare le potenzialità Rocker del gruppo.
Le canzoni sono tutte di facile presa con testi mai troppo impegnati e con strutture semplici ed immediate ma mai banali o sottotono , anzi,in alcuni casi sanno essere dannatamente accattivanti (Last Call For Alcohol, Moonshine, Honeymoon… ). Gli Hardcore Superstar sono stati ampiamente promossi e penso che sapranno ancora stupirci nel prossimo futuro.

© 2010 – 2018, Denis Abello. All rights reserved.

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