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04 Ottobre 2010 Comment Denis Abello
genere: Rock
anno: 2010
etichetta: Warner Bros
Tracklist:
01. Sweetest Lie
02. As I Am
03. Home *
04. Not Broken *
05. One Night
06. Nothing is Real *
07. Now I Hear
08. Still Your Song
09. Something for the Rest of Us *
10. Say You're Free
11. Hey Ya
12. Soldier *
* migliori canzoni
Formazione:
John Rzeznik - chitarra e voce
Robby Takac - basso e voce
Mike Malinin - batteria
Dopo il non eccelso Let Love In e ben 4 anni di tempo torna la band di John Rzeznik con un nuovo album, il nono della loro onorata carriera.
I Goo Goo Dolls hanno avuto anche da noi un notevole successo, spinto in alto sicuramente dalla bella “Iris” che faceva da colonna sonora al film City of Angels… infatti pochi si ricordano degli album antecedenti a Dizzy Up the Girl che includeva proprio questa hit insieme ad altri pezzi di classe come “Slide” o “Black Balloon”, ma da qui in avanti la loro carriera ha avuto una vera e propria impennata… anche se la loro notorietà non è sempre andata di pari passo con la qualità dei successivi lavori e come già detto il penultimo album Let Love In oltre a qualche pezzo discreto ha lasciato ben poco altro.
Forse anche per questo motivo Rzeznik ha deciso di prendersi tutto il tempo che riteneva opportuno per mettere insieme questo nuovo lavoro.
LE CANZONI
Sweetest Lie è forse poco adatta per le mie orecchie Melodiche e non sono riuscito ad apprezzarla pur avendo una melodica ed un’esecuzione molto ricercate (forse troppo).
As I am ci riporta su terreni battuti già parecchie volte dai Goo Goo Dolls fatti di incroci tra mid tempo e ballate romantiche. Dai tempi di Iris questi sono i suoni che più apprezzo delle loro produzioni.
Da qui in avanti, a parte pochi casi, il ritmo che prende il disco è quello segnato da As I Am ed anche Home (il loro primo singolo tratto dall’album) infatti segue lo stesso schema, mid tempo con alcuni sprazzi da ballata, anche se il tiro è sicuramente più Rock rispetto al precedente pezzo.
Not Broken è un classico per i Goo Goo Dolls, impreziosito da momenti orchestrali, un lento di grande effetto. Merita qualche parola in più per l’ispirazione da cui è nata, una lettera inviata al cantante dalla moglie di un soldato rimasto ferito in Iraq.
One Night ha un attacco di chitarra riuscito ma poi tende a perdersi e non riesce a risaltare rispetto al resto dei pezzi dell’album, un buon riempitivo ma niente di più.
Nothing is Real porta nel suo Dna tutte le caratteristiche per essere una Hit di successo, mid tempo ricercato che rallenta e si rilancia proprio dove te lo aspetteresti, con la voce che ti trasporta su una melodia riuscita ed accattivante con l’immancabile intermezzo dato dalla chitarra prima di ingranare la chiusura del pezzo.
Now I Hear aggiunge poco ai contenuti dell’album… Still Your Song entra lentamente con il solo piano per poi riportarci verso il classico stile dei Rocker americani che tanti anche qui da noi hanno imparato ad amare.
Something for the rest of Us (insieme a Soldier) è la ballata per eccellenza dell’album, ritmo rallentato fino all’estremo, coro “gospel” di sottofondo ed un Rzeznik che da alla sua voce un’inflessione dolce e drammatica per questo pezzo da mettere in lista per le vostre prossime uscite romantiche.
Say You’re Free aggiunge pepe e ritmo all’album… ma ne avrei fatto volentieri a meno.
Hey Ya è l’ennesimo mid-tempo simil ballata dell’album, niente di nuovo ma non per questo un brutto pezzo.
Soldier, che chiude l’album, è una bella e triste ballata dal testo molto intenso e conclude in modo più che degno questo lavoro.
IN CONCLUSIONE
Insieme ai Nickelback i Goo Goo Dolls sono sicuramente la più conosciuta espressione del Rock Americano attuale… ritengo che i Nickelback abbiano dalla loro qualche carta in più e sicuramente un percorso di crescita qualitativo costante che un pò è mancato invece ai Goo Goo Dolls.
Ho sempre apprezzato però l’incrocio “mid tempo / ballata” che caratterizzava anche Iris, e calcolando che in questo nuovo lavoro dei Rocker di Buffalo la maggior parte delle canzoni segue proprio questo stile mentirei dicendo che non mi è piaciuto.
I temi trattati sono molto attuali, e vanno dalla depressione alla guerra in Iraq, l’esecuzione dei pezzi è pulita e convincente e alcuni pezzi sono da catalogare di diritto come “istant classic” per il gruppo.
Quindi a questo lavoro diamo un bel 9 come voto finale… e invece no!
E’ vero che l’album mi è piaciuto, ma forse da un gruppo come i Goo Goo Dolls e dopo ben 4 anni dal loro ultimo lavoro in studio è sicuramente lecito aspettarsi qualcosa di più.
Purtroppo questo Something for the Rest of Us è un album carino che potrebbe anche starci tra un album di successo ed un altro, ma Let Love In non fu “qualitativamente” un successo e se per il prossimo disco dobbiamo attendere nuovamente quattro lunghi anni allora il rischio che più di un ammiratore del gruppo si stufi e voli verso altri lidi è veramente alto… occhio Rzeznik.
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